02 maggio 2006

Per chi suona la campana


Oggi mi sento in vena di buone azioni.
Ho qualche euro in tasca e vorrei devolverli in beneficenza.
Generalmente, faccio una donazione all'UNICEF.
Sapete, con appena 20 € è possibile far vaccinare un bambino; con 70 € è possibile acquistare bustine di sali reidratanti per 1.000 bambini (sembra incredibile, ma ancora oggi si muore di dissenteria in certi paesi e queste bustine sono in grado di salvare tantissime vite) e così via.
Ho pensato anche a Medici Senza Frontiere o ad altre organizzazioni umanitarie.

Però... però queste associazioni si occupano esclusivamente di salvare vite umane. Sì, salviamo qualche bambino, qualche contadino che, in un paese sperduto chissà dove, è saltato in aria su una mina antiuomo.
E dopo? Che facciamo dopo che gli abbiamo evitato la morte? Come fare ad allietare la triste vita di chi sta peggio di noi?

Ecco, devo dare i miei soldi a qualcuno che possa sollevare lo spirito dei bisognosi e, perché no, anche il mio.

Gira e rigira, oggi sono stato colto dalla folgorazione divina.

Pare che la chiesa di San Pasquale abbia bisogno di fondi. No, non per la propria mensa dei poveri (aperta dal precedente parroco), per un'opera molto più nobile: la ristrutturazione del campanile.

Attenzione: questa non è la solita operazione di facciata. Non si tratta del solito lavoro di restauro. Il campanile non sta cadendo a pezzi. Non c'è il rischio che un parrocchiano, entrando in chiesa, si becchi un pezzo di campanile sulla testa (una morte del genere garantirebbe l'indulgenza per tutti i peccati? Chissà!).

Peggio: le campane non suonano più. I fedeli non sono più richiamati dal loro rintocco. Sentono le campane della concorrenza e magari per questo si dirigono verso altre chiese più belle e più accoglienti.

Ecco quindi che sorge l'imperativo di raccogliere i fondi per avviare i lavori. I fedeli hanno dato qualcosa ma, ahimè, non hanno ben presente l'importanza di una simile opera: i soldi non bastano.

Fortuna che è venuta in soccorso un'azienda tarantina (anche a Taranto esistono le persone generose) che ha donato un'ingente cifra.

Lavori in corso da un mese, costo stimato: 28.000 euro.

1.400 bambini potranno aspettare ancora un po' per la loro vaccinazione. La campana, non suona per loro.

3 Commenti:

At 15:47, Anonymous Anonimo said...

Sei un grande!

 
At 12:33, Anonymous Anonimo said...

ci vorrebbero più tarantini come te!

 
At 20:45, Blogger u' panaridd said...

Ci vorrebbero più lettori come te!

 

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