08 marzo 2006

La consolatio per il sindaco

La notizia la conoscono tutti: Rossana Di Bello, sindaco di Taranto, è stata condannata, in primo grado, ad un anno e quattro mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi (pene sospese).
Immediata (il giorno stesso) la reazione della Di Bello: mi dimetto!.
Nonostante la fiducia nell'operato della magistratura e la certezza delle mie azioni, come sindaco di Taranto ritengo che non sia possibile governare la città con un'ombra di sospetto sul proprio operato.

Brava Rossana! Un plauso alla tua dignità. Il tuo gesto dimostra un tale buonsenso e una tale serietà, che apprezzamenti ti sono giunti anche da Massimo D'Alema.

La Legge prevede ora che il sindaco abbia tempo fino al 17 marzo (alle 15) per ritirare le dimissioni.
Certo è che sarebbe ben strano, dopo le parole sopra riportate, un ripensamento della nostra Prima Cittadina.
Che figura ci farebbe la Di Bello se, dopo aver detto che non è possibile ricoprire la carica di sindaco dopo questa sentenza, decidesse di tornare sui suoi passi?
Come minimo, potremmo considerarla troppo impulsiva.
Sicuramente, non farebbe una gran bella figura.

E allora perché, dal giorno successivo alle dimissioni, si sono moltiplicati gli inviti al ripensamento?
Quella che è iniziata con una più o meno spontanea raccolta di firme, si sta trasformando in qualcosa che ha toni drammatici.
Il 27 marzo il direttore del Teatro dell'innovazione, Leo Pantaleo, e il Comitato qualità della vita e il direttore dell'ufficio del lavoro, Saverio Creazzo, hanno posizionato dei banchetti in punti strategici della città. Sono state raccolte più di 1.000 firme (non tantissime, in una città che conta più di 250.000 abitanti, ma si tratta di un simbolo) per dimostrare solidarietà alla Di Bello.

Nei giorni seguenti è però iniziato uno strano viavai di politici, locali e non, a casa del sindaco dimissionario.
Con il volto serioso e scuro, i primi a farsi fotografare nell'ascensore dell'abitazione della Di Bello sono stati i fedelissimi della lista "Con Di Bello".
"Rossana è serena"; "è circondata dall'affetto dei suoi cari"; "nonostante tutto, andrà avanti con la sua vita"
Queste le frasi con cui hanno descritto il colloquio.
Sono poi giunti in pellegrinaggio altri esponenti della maggiornaza.

Lunedì si sono addirittura recati a rendere omaggio anche Gianfranco Fini (in città per la presentazione delle liste per le imminenti politiche) e Adriana Poli Bortone (sindaco di Lecce):
"L'ho trovata bene", ha detto il Ministro degli Esteri.

Aiutatemi voi. Queste frasi, queste visite, questi volti funerei mi ricordano qualcosa.

Volti funerei? Naaa! Mica siamo ad un funerale. No, vi state sbagliando: se così fosse, qualcuno avrebbe portato la consolatio. Qualcuno avrebbe portato da mangiare alla famiglia in lutto. Un po' di pane, un dolce. Magari dei biscotti fatti in casa.
Biscotti fatti in casa?
Eccoli qua! Ci ha pensato Mimmo Nevoli.

La consolatio è servita!